L’AFFRESCO DEL SEMICATINO
Distrutta in seguito al bombardamento del 10
Settembre 1944, l’area del semicatino sovrastante l’abside venne ricostruita
nel 1945 e affidata alla maestria
del pittore Carlo Cocquio. La scena raffigurata ci presenta in un spazioso
orizzonte la S. Trinità in gloria: il Padre, lo Spirito Santo ed il Figlio, in
continuità spaziale, in un cielo a nubi concentriche son circondati da dodici
Arcangeli che cantano l’eterna lode al Cristo Risorto. Un gruppo di dieci Santi
affianca il Cristo in gloria ed ai lati
estremi due angioletti recano cartigli con scritta. I dodici Arcangeli
rappresentano le dodici tribù d’Israele ed i Santi raffigurati sono quelli che
nell’antica Affori erano oggetto di devozione in cappelle loro dedicate e
sparse nei campi del territorio.
Partendo da sinistra vediamo S.
Severo – artigiano scalpellino e poi vescovo del IV secolo, S.
Eurosia vergine, la cui cappella
venne edificata solo nel 1698, S.
Clemente I papa e martire, S. Giustina martire di Padova, la
nostra Patrona, Maria SS. S. Pietro, S. Mamete,
giovinetto martire di Cappadocia, l’Arcangelo S. Michele, il difensore
contro le forze del male, S. Apollinare, primo vescovo di
Ravenna del II secolo, S.
Martino vescovo di Tours . Santi già citati nel “Liber Notitiae
Sanctorum Mediolani” opera del canonico di Rovello Goffredo da Bussero,
datata 1285.
Delle antiche cappelle
solo quella dedicata a S. Mamete, coi suoi preziosi affreschi del 1100, si è salvata nel corso dei secoli ed ancora
oggi ci racconta della profonda devozione dei nostri antenati. L’angioletto
alla sinistra, detto “l’angelo del dolore” col cartiglio
ricorda la triste notte di morte del 10 Settembre 1944 che distrusse la parte
nord della parrocchiale. L’angioletto alla destra, detto “ l’angelo della gioia”
nel cartiglio ricorda lo sforzo solidale e generoso di tutta la popolazione
compiuto per la ricostruzione di quanto la violenza della guerra aveva
distrutto.
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